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BASTA TV!!!. GABRIELE PAOLINI, IL NOTO “DISTURBATORE TV” DIVENTA REGISTA DI SE STESSO. L’ESORDIO IERI NOTTE, ALLE ORE 23.00, IN UNA DESOLATA E TRISTE ROMA. AD ACCOMPAGNARE PAOLINI, IL GIOVANE NIKI GIUSINO, DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA ED AIUTO REGISTA. LE PRIME IMMAGINI SONO STATE GIRATE TRA VIA VITTORIO VENETO, FONTANA DI TREVI E VIA MARGUTTA, SOTTO CASA DI FEDERICO FELLINI.

COMUNICATO STAMPA.

BASTA TV!!!. GABRIELE PAOLINI, IL NOTO “DISTURBATORE TV” DIVENTA REGISTA DI SE STESSO. L’ESORDIO IERI NOTTE, ALLE ORE 23.00, IN UNA DESOLATA E TRISTE ROMA. AD ACCOMPAGNARE PAOLINI, IL GIOVANE NIKI GIUSINO, DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA ED AIUTO REGISTA. LE PRIME IMMAGINI SONO STATE GIARTE TRA VIA VITTORIO VENETO, FONTANA DI TREVI E VIA MARGUTTA, SOTTO CASA DI FEDERICO FELLINI.

IL TITOLO DEL FILM DIRETTO DA PAOLINI E’: “IL TERZO TESTAMENTO, SECONDO GABRIELE PAOLINI”. USCIRA’ NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE USCIRA’NEI PRIMI MESI DEL 2016.

PARLA ALLA STAMPA GABRIELE PAOLINI, DAL 2002 INSERITO ALL’INTERNO DEL “GUINNESS DEI PRIMATI”, PER VIA DEI SUOI 35.000 ‘SABOTAGGI CATODICI’.

“Che emozione. Che emozioni. Sono arrivato all’appuntamento con Niki Giusino alle ore 22.07, con sette minuti di ritardo. Niki aveva tutto con se’, cavalletto, macchine fotografiche digitali. Luci, fari, ciak. Niki un giovane ragazzo di 21 anni; conosco Niki da circa cinque anni, ma ieri sera Niki mi ha stupito. E’ non e’ facile stupirmi. No, non e’ affatto facile. Niki ha dimostrato di essere un vero professionista. Niki ha preso molto sul serio l’impegno di essere il ‘Direttore della Fotografia’ e l’’Aiuto Regista’ di questo mio film, che mi vede per la prima volta nella veste di regista, dopo ben 18 anni di “Inquinamento catodico”.

Abbiamo iniziato le riprese alle ore 22.45. Ho scelto di mettere il cavalletto tra l’inizio di Via Veneto e Largo Federico Fellini. Ho fatto riprendere a Niki uno squarcio di Porta Pinciana e l’ingresso di Via Veneto. C’erano poche persone che passavano e qualche rara macchina. Tutto e’ andato liscio. Poi ho chiesto a Niki di fare una ripresa stretta sulla targa della via dedicata al grande ‘Maestro’ Fellini. Poi Niki mi ha seguito con la sua fedele telecamera, in una breve camminata, verso l’ormai “morto” Caffe’ de’ Paris”. Pensate il “Caffe’ de’ Pars” e’ oramai chiuso da due anni!!!. Solo ragnatele, polvere ed un vecchio signore che chiedeva l’elemosina, lungo quella che e’ la strada piu’ famosa di Roma o meglio lungo quella strada che Federico Fellini, nel famoso film “La Dolce Vita”, ha reso celebre in tutto il mondo.

Ma che cosa e’ rimasto di quella via?, Niente, niente, purtroppo. Solo soffuse luci, direi senza anima. Via Vittorio Veneto e’ una via spenta, decisamente squallida, senza piu’ cuore. Davanti al “Caffe’ de’ Paris”, ho poi letto una poesia del grande Pier Paolo Pasolini.

Dopo ho preso la machina, Niki mi ha seguito con il suo motorino e la seconda tappa e’ stata in quel di Fontana di Trevi. In tutta la mia vita non ho mai visto cosi’ pochi turisti, italiani e stranieri, in p!!!. Ieri, Roma, sembrava una citta’ con il coprifuoco.

Che tristezza infinita vedere la Fontana di Trevi senza acqua. Quanti bagni ho fatto in quella Fontana. Restauri che dovrebbero, come dice un cartello, durare ben 600 giorni. Tutta recintata, la fontana. Per i turisti, il Comune ha messo a disposizione un piccolo ristagno d’acqua dove si puo’ buttare una moneta. Uno squallore piu’ infinito. Uno strazio senza eguali. Ma ci si puo’ accontentare nel buttare una moneta, in una bacinella d’acqua?. E’ un insulto alla creativita’, e’ un insulto alla celebre fontana.

Incazzatissimo ho detto a Niki che dovevamo scappare al piu’ presto da questa Fontana di Trevi, ‘confinata nel peggior carcere’. Durante i miei 19 giorni di carcere, ve lo giuro su Dio, ero piu’ sereno. Durante quei 20 minuti passati con Niki in Piazza Fontana di Trevi ,ho sofferto molto di piu’ rispetto alla mia detenzione a Regina Coeli nel famoso novembre del 2013. Non si riesce a sopportare il dolore nel vedere la gente, i turisti, stranieri e non, quasi con le lacrime agli occhi, dover fotografare una fontana mutilata, castrata, senz’anima.

Poi con Niki siamo andati lungo Via Margutta, fin sotto casa del Grande Maestro. Qui mi sono commosso. Ho ripensato a quando a 12 anni conobbi Fellini proprio sotto casa sua. Qui, pero’, mi fermo e non vi racconto piu’ nulla.

Erano le ore 04.00 di notte. Ero stanco, ma felice. Si, felice di aver trovato una strada nuova, quella del regista. Un percorso che e’ appena iniziato, con a fianco il grande e grosso Niki, un amico vero, autentico. Che gioia infinita la vita!!!.

IN FEDE, GABRIELE PAOLINI.

 

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